Wednesday 27 May 2009

Tv italiana e inglese: dal silicone alla realtà

27 maggio 2009 - Italians, Corriere della Sera Online

Cari Beppe ed Italians,
la partecipazione di Susan Boyle, una donna scozzese di mezza eta' alla trasmissione britannica "Britain's got Talent" e' un emblema della differenza tra Italia ed Inghilterra. Alcune differenze tra questi due paesi sono a nostro favore per lo piu' per motivi di fortuna o di storia molto passata (come dice Berlusconi: con le nostre coste, i nostri monumenti, i nostri musei e la nostra cucina benedetti tutti dal nostro clima). Per il resto, quando si guarda a cio' che un popolo è in grado di costruire, non posso che prendere atto del fatto che siamo davvero scoraggianti. In Italia nessuno con l'apparenza di Susan Boyle sarebbe apparsa in un programma come X Factor di cui "Britain's got talent" e' una versione particolare. Al massimo andrebbe in un programma di quelli strappalacrime dove qualche dolore umano possa alimentare la giostra perversa che ci piace cavalcare. Vi invito ad ascoltarla su Youtube. Qualcuno dira' che si spettacolarizza un fenomeno da baraccone, ma a sentirla cantare ci si emoziona forse anche in considerazione del fatto che non credo abbia una preparazione tecnica di base. Il colpo d'occhio nel passare dalla televisione italiana a quella inglese e' sbalorditivo, dal silicone alla realta'. Per non parlare del passaggio dall'informazione italiana a quella inglese, dalla classe politica italiana a quella inglese. La cultura dell'apparire e del fare impressione ormai ci attanaglia. Lo dico dopo quasi un anno passato in Italia durante il quale e' stata dura non lasciarmi sopraffare dall'ambiente circostante. Respiro a polmoni pieni l'aria di Londra che in crisi e' diventata piu' vivibile...solo per un po', prima di tornare a godere delle nostre coste, monumenti, musei...

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