Wednesday 27 April 2011

Informatica o energia?

Se l’energia e’ il vero danaro, l’informazione e’ il prodotto del futuro che ci consentira’ di usare solo energia rinnovabile. Provate ad immaginare di essere alla guida di una Lamborghini Diablo. Metallo, plastica, design, aerodinamica, parti in movimento, combustibile e comburente. Tutta energia spesa per donarci una straordinaria sensazione. E’ l’informazione che dal cervello passa alla gamba che accelera mentre il braccio sterza e l’auto va in testa coda dandoci di ritorno al cervello vibrazioni, il rumore della gomma sull’asfalto l’odore della benzina e degli interni in pelle .Tutte informazioni.
Prezzo? Non lo so, svariate centinaia di migliaia di euro.
Un pilota di aerei impara senza decollare perche’ e’ piu’ sicuro, economico e pratico usare un accurato simulatore. Eppure io e te ogni mattina ci mettiamo in auto o in treno a sentire il sudore altrui ed a perdere tempo prezioso, lasciando famiglia e figli per andare a fare in ufficio un buon 80% di cose che potremmo fare da casa (non e’ vero per tutti i lavori in una tale proporzione). Certo, niente sostituira’ la sensazione di abbracciare mia madre di persona, ma visto che vivo lontano, le posso parlare per skype, vedere come sta, i vestiti che si e’ comprata eccetera…magari un domani per fare un lavoro bello come il mio, non avro’ bisogno di emigrre non perche’ l’Italia e’ diventata piu’ ricca di opportunita’ (magari) ma perche’ non conta dove io sia per fare il lavoro giusto. Il futuro e’ quello perche’ ha il potenziale di ridurre il nostro consumo energetico in maniera sistemica e drammatica. Il contenuto conta sempre piu’ del contenitore, e’ la tecnologia della “cloud”, della realta’ virtuale usata non per vivere un’altra vita ma per rendere migliore quella vera.
Parafrasando Einstein, i problemi non si possono risolvere secondo gli schemi che li hanno creati. La nostra sete non e’ sete di energia. E’ sete di fare sempre di piu’ e per fortuna per quello non c’e’ bisogno del nucleare. Non c’e’ bisogno di rintanarci nel nostro regionalismo ma forse possiamo vivere dove sono le nostre radici o dove piu' ci aggrada senza rinunciare al nostro giro di ruota per il mondo.

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